28 noviembre 2007

Shuja Graham e le città contro la pena di morte

Nell'ambito dell'iniziativa Cities for life '07, l'ex condannato a morte Shuja Graham racconta la sua storia, la battaglia per aver riconosciuta l'innocenza sua e quella degli altri detenuti ancora nel braccio della morte, e alcune idee su come costruire un mondo migliore.


Shuja ha incontrato ieri gli studenti delle facoltà di Lingue e di Lettere dell'università di Catania nell'ex Monastero dei Benedettini.
Ha raccontato di sé e di come la vita cambi quando finisci nel braccio della morte. Soprattutto se sei innocente.
Parla a noi studenti, e ci ricorda che il cambiamento deve partire da noi, che non dobbiamo mai smettere di crederci e "Mai smettere di lottare per la dignità e i diritti degli esseri umani. E per la pace".


Ma il suo racconto non è servito solo a sensibilizzare i giovani sul gravissimo problema della pena di morte, quanto a far rivivere un'altra America, un'America che crede ancora nella giustizia e che lotta ogni giorno, da secoli, per la libertà.



L'incontro si è tenuto in occasione della giornata mondiale Cities for Life '07 - Cities against the Death Penalty, che si celebrerà il prossimo 30 novembre, a ricordo del primo Paese europeo che nel 1786 ha abolito la pena di morte, grazie all'imperatore del Sacro Romano Impero e Granduca di Toscana Leopoldo II.

L'iniziativa, portata avanti per il quinto anno consecutivo, è promossa dalla Comunità di Sant'Egidio in cooperazione con Amnesty International e toccherà 701 città in 52 Paesi del mondo. E le adesioni continuano a crescere.
Venerdì prossimo, queste città si uniranno per dire NO alla pena di morte, grazie ad una serie di conferenze, momenti musicali, preghiere. E illuminando un monumento-simbolo.





Per leggere l'incontro con Shuja Graham, clicca QUI

No hay comentarios:

Publicar un comentario