02 noviembre 2007

Allarme immigrazione in Italia

"Per colpa di uno, pagheremo tutti". Questo è ciò che dicono i rumeni del campo nomadi di Tor di Quinto, a Roma. Martedì uno di loro - Nicolae Romolus Mailat, 24 anni - ha aggredito, stuprato e lasciato in fin di vita una donna di 47 anni, Giovanna Reggiani, moglie di un ufficiale di Marina.
Mailat continua a negare. "Ho rubato borsetta alla stazione" dichiara. "No violenza, guardate analisi, nessuna violenza". Al momento dell'arresto, la polizia ha trovato il giovane col volto pieno di graffi e schizzi di sangue. Dentro la baracca in cui vive è stata trovata la borsa della donna, con documenti e cellulare.

Per colpa di uno, pagheranno tutti? La comunità rom se lo chiede.

Intanto in Italia è scoppiato l'allarme immigrati. I cittadini chiedono maggiore sicurezza, i politici usano la cronaca per scontrarsi in Parlamento. Il governo ha approvato un decreto che attribuisce al prefetto il potere di allontanare dal Paese anche i cittadini comunitari (la Romania è entrata da poco a far parte dell'Unione Europea) e già i giornali parlano di razzismo. Certo è che i campi nomadi negli ultimi tempi si sono moltiplicati, e con il loro aumento è aumentata anche la microcriminalità. A Chiaravalle, in provincia di Milano, il rapporto tra italiani e immigrati è di uno a uno. E i residenti non si sentono al sicuro. E il rischio di razzismo diventa reale.

Difficile capire chi viene in Italia per delinquere e chi per lavorare. Il campo nomadi di Tor di Quinto sarà presto sgomberato, le baracche rase al suolo. Centinaia di persone resteranno senza un posto in cui dormire. Così ascolti le donne chiamare case quelle baracche, guardi i bambini giocare in mezzo alla sporcizia. Vedi un uomo che mostra le mani callose, rovinate dal lavoro di manovale. E pensi. Pensi anche che l'arresto di Mailat è stato possibile proprio grazie ad un'altra abitante di quel campo, una donna che ha visto la vittima gettata in fondo a un fosso ed è corsa in strada a chiamare aiuto. Piangeva, la testimone, mentre urlava "Mailat! Mailat!" all'autista dell'autobus che ha fermato, e mentre indicava ai poliziotti dove trovare l'assassino.

Difficile evitare che per colpa di uno non paghino tutti. E' di poche ore fa la notizia di una spedizione punitiva ai danni di quattro rumeni, picchiati a sangue nel parcheggio di un centro commerciale di Roma da una decina di persone a volto coperto.

3 comentarios:

  1. I criminali vanno allontanati, ma non si deve commettere l'errore di generalizzare. Leggi più severe per tutti in Italia, cosi i criminali prima di venire a delinquere nel nostro paese ci pensano almeno 10 volte.

    ResponderEliminar
  2. Antonio, yo estoy de acuerdo en que no se debe generalizar ni ser tan severos en el trato de los inmigrantes en Italia. Las leyes son las que determinan las culpas y el castigo, pero pensar que toda una comunidad es culpable por lo que haga solo una persona es injusto.

    Saludos y gracias por tu comentario en este post de Aira.

    ResponderEliminar
  3. Si, leggi più severe per tutti (anche per gli italiani) e più attenzione per le donne, perché se lo stupratore è uno straniero diventa un caso mediatico, se è un italiano se ne parla appena.

    Grazie ad entrambi :)

    ResponderEliminar